(di Federico Picone) – novembre 2016
Parlare di mercato al giorno d’oggi è diventata quasi più un’attività da “indovini” che da esperti di settore o economisti & co.
Da diversi anni ormai ci si è assestati su standard che di standard hanno davvero poco; l’imprevedibilità dell’andamento dei mercati è ormai la prassi ed è anche un fenomeno abbastanza trasversale a diversi settori merceologici. Non ne rimane fuori, ovviamente, il settore dell’edilizia in genere e del colore nello specifico.
Un mercato sempre più allineato verso il basso che al contempo chiede sempre maggiore specializzazione e focus. Richieste diametralmente opposte che le aziende fanno fatica a seguire ma con tutte le forze si riadattano, si reinventano, si ridisegnano per servire al meglio il loro unico grande driver.
Nel settore dei prodotti vernicianti i numeri continuano ad essere estremamente timidi; non dico che siano negativi ma oscillano intorno ad una temperatura vicina agli 0°.
Il che porta da un lato a un (piccolissimo) sospiro di sollievo perché pare definitivamente arrestata la corsa verso il basso, dall’altro lato nega la possibilità di entusiasmi o slanci particolari verso nuovi investimenti e di conseguenza è rallentata la parte di ricerca e innovazione che porta da sempre ad un’evoluzione del prodotto e di conseguenza del mercato.
Insomma, il solito cane che si morde la coda.
In un paese peraltro dove l’associazionismo stenta, storicamente, a decollare e dove in questo momento l’unione farebbe certamente la forza, le vie per “uscire dalla crisi” sembrano veramente dei cunicoli stretti e bui.
Questa la versione pessimistica (neanche troppo).
Poi ce n’è una ottimistica (neanche troppo): in Italia ci si rimbocca le maniche.
E giù a scervellarsi per nuovi progetti, nuove iniziative, nuovi prodotti, nuove frontiere di gestione aziendale, comunicazione, vendite, allestimenti, fiere si, fiere no e via discorrendo.
Il fermento non manca; le aziende sono in continuo movimento e mutamento. Pur mancando alcuni stimoli e alcune energie, non vi è ancora un buon motivo per fermarsi e certamente non vi è nessun motivo per sedersi sugli allori.
In questa ottica, finalmente, si è riusciti a dare spazio ad una visione. Visione intesa come sguardo in avanti, magari non direttamente connessa ad un ritorno immediato di fatturato.
Il tanto ambito ma mai realizzato sogno di avvicinare il mondo del progetto al mondo delle aziende, magari passando attraverso le nuove leve e quindi formandole per tempo, è finalmente realtà.
Uno dei grandi problemi del rapporto aziende di produzione-progettisti è proprio la carenza formativa, specialmente in ambito tecnico, che è realtà oggi, nel settore dei prodotti vernicianti, nei percorsi universitari in Italia. Un architetto si ritrova a dover inserire voci di capitolato di prodotti di cui non ha la più pallida idea. Le aziende hanno ormai a catalogo migliaia di referenze e i nostri progettisti navigano in un abisso oscuro fatto di traspirante, lavabile e poco altro.
La mancanza di formazione sia in ambito di teoria e percezione del colore (e quindi di progettazione dell’elemento cromatico) sia di prodotto verniciante, è palese e dichiarata da anni dagli stessi progettisti.
A Milano (sempre li, ma volenti o nolenti è un posto dove le cose accadono; speriamo sia spunto per tanti altri esempi simili sul territorio) è nato ColorMat. Il primo format nel suo genere che ospita, all’interno della facoltà del Design e in particolare del Laboratorio Colore, uno spazio dedicato proprio ai prodotti vernicianti, dove le aziende di produzione sono chiamate a fornire campioni di colori e materiali diversi, schede tecniche, cartelle colori, in modo che il futuro progettista, nel suo iter di formazione possa iniziare a toccare con mano i prodotti che utilizzerà un giorno, i materiali con cui dovrà fare i conti e iniziare così a conoscere un mondo che ha alle spalle una esperienza e un contenuto tecnologico di altissimo livello.
ColorMat è anche collettore di informazione e progettualità e crea formazione specifica in entrambe le direzioni: forma i suoi studenti sulla materia colore e, da oggi, sui prodotti e sulle caratteristiche tecniche, e fornisce formazione e aggiornamento alle aziende sulle proprie competenze in materia di colore.
L’iniziativa, di sicuro interesse, è figlia di un accordo fra partner istituzionali di primo livello quali il Politecnico di Milano e Federchimica, che attraverso le rispettive estensioni nel settore specifico e quindi il Laboratorio Colore della Facoltà del Design e il gruppo Pitture e Vernici di AVISA hanno dato vita a questo format che finalmente garantirà una formazione un po’ più esaustiva in tema colore ai propri studenti e ai nostri futuri progettisti e quindi ai nostri futuri clienti.
Fra gli appuntamenti più recenti, si è tenuto lo scorso 30 settembre l‘incontro dal titolo “Valenze e significati del colore negli spazi urbani” e si terrà il prossimo 25 novembre l’incontro dal titolo “Il progetto del colore negli spazi collettivi” entrambi aperti anche a progettisti esterni e riconosciuti con CFP.
Sono in atto anche progetti innovativi nel campo colore che vedono la collaborazione di studenti e aziende e che presto saranno comunicati contribuendo a sviluppare sempre di più l’interazione tra formazione e produzione e fra due mondi che sempre hanno stentato a parlarsi ma che meritano e certamente necessitano di costruire un rapporto più solido per garantirsi un reciproco fruttuoso futuro.
http://www.labcolore.polimi.it/index.php/progetti/colormat
Contatti: info@colordesigners.it
www.colordesigners.it
Rispondi