(di Guglielmo Giani) – luglio 2014
Si é chiusa con domenica 29 giugno la settimana dedicata ai cefalopodi dalla rivista di divulgazione scientifica Science Friday. I cefalopodi sono alcune fra le creature più intelligenti ma soprattutto più “colorate” degli abissi. Cephalopoda (dal greco testa-piede) é una classe di molluschi marini che racchiude quattro ordini, all’interno dei quali ritroviamo alcune specie culinariamente a noi più note: il polpo o piovra, il calamaro, il moscardino e la seppia. I cefalopodi sono ampiamente considerati gli invertebrati più intelligenti: hanno un sistema nervoso molto sviluppato, cervelli di grandi dimensioni ed il più alto rapporto cervello/peso corporeo di tutti gli invertebrati.
Essi sono in grado di sviluppare tecniche predatorie, mostrano un’elevata destrezza nell’uso dei tentacoli e hanno “l’agilità mentale” di usare strumenti a loro vantaggio. Nonostante la presenza di un sistema nervoso centrale, i cefalopodi hanno centri nervosi lungo i tentacoli nei pressi delle ventose, permettendogli di operare un certo grado di autonomia e di risolvere problemi di una certa complessità che altri invertebrati non sarebbe in grado di risolvere. Video online mostrano polpi aprire barattoli con tappi a vite per raggiungere del cibo1 o viceversa rinchiusi in barattoli, riuscire a liberarsi svitando il tappo dall’interno2.
Probabilmente l’abilità più rimarchevole é la capacità di comunicare con membri della propria specie o illudere prede e predatori attraverso il rapido cambiamento di colore superficiale. Quest’abilitàé probabilmente nata per mimetizzarsi, come in altri animali cangianti, e si é successivamente evoluta in uno strumento di interazione sociale molto più complesso. I cefalopodi sono in grado di modificare la loro livrea attraverso il controllo di cellule presenti nel derma chiamate cromatofori.
I cromatofori contengono organuli riflettenti che racchiudono al loro interno granuli di pigmenti. Alcune classi di animali, tra cui i cefalopodi, sono in grado, tramite un processo chiamato metacrosi, di concentrare questi granuli intorno al nucleo della cellule determinando una colorazione più chiara oppure distribuirli nella cellula conferendo colori più marcati.
I cromatofori vengono di solito suddivisi in base alla loro tinta. Nei cefalopodi troviamo i xantofori (gialli), erytrofori (rossi), melanofori (nero/marrone) e gli iridofori (iridescenti). Gli iridofori sono pigmenti acromatici composti da microscopiche piastre a base di cristalli di guanina; l’orientamento di questi cristalli determina il colore osservato. Attraverso la diffusione di Rayleigh (vedi articoli precedenti) l’animale e in grado di produrre verdi e blu brillanti.
I cefalopodi sono gli animali in grado di mimetizzarsi più velocemente ed efficacemente. Oltre a cambiare colore sono in grado di cambiare texture della pelle, simulando la sabbia e i sassi dei fondali o le rocce degli scogli diventando praticamente invisibili anche osservatori allenati. Una particolare specie di seppia (Sepia latimanus) eccelle nel controllare la propria livrea. Durante la caccia, se la mimetizzazione non é sufficiente, la Sepia latimanus ricorre ad uno stratagemma per confondere la preda. Essa crea delle bande chiaro-scure che variano di intensità, creando un effetto psichedelico che ipnotizza la preda.3
Il polpo mimetico (Thaumoctopus mimicus) ha padroneggiato l’arte dell’inganno. Questo piccolo polpo, quando attaccato, può imitare fisicamente l’aspetto e i movimenti di oltre quindici differenti creature, ivi compresi serpenti di mare, pesci leone, sogliole, stelle di mare, granchi, molluschi, meduse e anemoni.4
Nonostante molta ricerca é stata fatta su questi splendide creature ancora non sappiamo molto del loro comportamento ma soprattutto della loro abilità nel mimetizzassi. I ricercatori stanno investigando su come riescano a riprodurre con estrema fedeltà i colori dello sfondo nonostante abbiano una visione in bianco e nero.
1. https://www.youtube.com/watch?v=ocWF6d0nelY
2. https://www.youtube.com/watch?v=IvvjcQIJnLg
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