(di Tiziana Vernola) – maggio 2013
La terapia mediante ipnosi è un processo con cui aiutiamo le persone a riconoscere le proprie risorse interne o inconsce, intese come capacità individuali; è pertanto “un mezzo di comunicazione”, una “situazione che si crea tra due persone”.
In tutto questo il terapeuta facilita l’esperienza della trance, intesa come uno stato modificato di coscienza, in cui l’apprendimento e la disponibilità al mutamento, hanno maggiore probabilità di avvenire.
In questo stato i pazienti non sono “sottomessi” al terapeuta che gli somministra l’induzione ipnotica, né perdono il controllo, dato che l’ipnosi è una cosa naturale e già vissuta da ognuno di noi.
L’esperienza più consueta è quella del sogno ad occhi aperti, ma altri stati di trance possono essere sperimentati quando meditiamo, preghiamo, o addirittura facciamo jogging.
In queste situazioni, la persona “guarda negli occhi” le proprie emozioni e sensazioni psicofisiche interne, spesso ignorate o sconosciute a se stesso, mentre gli stimoli esterni acquisiscono meno importanza.
In trance il cervello creativo ( l’area posta alla nostra destra) riesce a comunicare meglio con il cervello logico (a sinistra), facilitando l’esercizio di un “modo di pensare più elastico e flessibile”, modalità di pensiero adatta a superare il disagio psicologico creato da sofferenze come ansia, depressione o dispiaceri in generale.
Durante la trance in pratica, vediamo e conosciamo meglio noi stessi, e riusciamo a trovare più facilmente soluzioni alternative ai nostri problemi, soluzioni che durante il colloquio terapeutico vengono rifinite e perfezionate.
Ma come fa il terapeuta a facilitare l’ingresso nello stato di trance?
Le tecniche sono tante, ma spesso egli si avvale di un approccio di “utilizzazione” in cui ricorre a immagini colorate inserite in una induzione, in cui descrive il paziente mentre mette in atto comportamenti abituali; se per esempio gli dice “stai seduto su una rossa sedia e ti gratti il mento” mentre lo sta facendo per davvero o lo fa di solito, è probabile che raggiunga la trance più facilmente.
“Ricalcare” durante la trance ipnotica, movimenti o azioni che già mettiamo in atto normalmente, facilita pertanto l’ingresso nello stato di trance, perché se ci pensi, stai mettendo in atto un comportamento già tuo, pertanto sei come dire, già “sul pezzo”.
Quindi una valida tecnica di induzione ipnotica è quella di “stimolare” e “saturare” i sensi, dove il colore permette di catturare il canale visivo più facilmente.
Non a caso, il colore preferito può rivelare la suscettibilità all’ipnosi.
Ad affermare questo è una ricerca dell’Università di Manchester, che ha studiato la capacità di entrare in uno stato ipnotico o di trance, su alcuni pazienti affetti dalla sindrome del colon irritabile.
I risultati dello studio mostrano che l’ipnosi è più facilmente suscitabile in coloro che amano l’azzurro chiaro.
I pazienti che invece prediligevano colori scuri come il grigio, marrone o nero, raramente riuscivano ad entrare in trance mentre coloro che sceglievano colori associati al “pensiero positivo”, come il giallo, il verde acqua o l’azzurro chiaro, rispondevano nove volte in più alla psicoterapia ipnotica.
Bibliografia
“Ipnosi neo- ericksoniana: la psicoterapia e il training ipnotico”, Giampiero Mosconi, Franco Angeli, 2008.
“Questa è l’ipnosi. Storia, tecniche e successi di una terapia tutta da scoprire”, Giampiero Mosconi, Firenze Atheneum, 2002.
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Autore: Tiziana Vernola
Mi chiamo Tiziana Vernola e lavoro come Psicologa-Psicoterapeuta a indirizzo neo-ericksoniano. Sono laureata in Psicologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e, iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti della Regione Lombardia (numero 9903), socia SIMP (Società italiana medicina Psicosomatica) dopo aver conseguito la formazione quadriennale in Psicoterapia Ipnotica (AMISI) mi sono dedicata alla cura di: disturbi d’ansia, depressione e disturbi psicosomatici Oggi mi interesso inoltre a problematiche legate alla coppia, all’educazione sessuale, all’omosessualità, e a percorsi di crescita personale e sostegno psichico ai Malati di HIV, che, in questo modo, migliorano la loro qualità di vita e godono maggiormente dei benefici delle cure.
Contatti:
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