IL COLORE: DAL SETTING PSICOTERAPICO ALLA VITA QUOTIDIANA II PARTE

(di Marianna Soddu) – giugno 2011

Sicuramente il settore in cui l’uso del colore ricopre la più grande importanza è la psicologia infantile: il disegno del bambino infatti rappresenta quasi da solo un “test” proiettivo che il clinico attento deve poter interpretare a volte anche in assenza di un colloquio strutturato come nel caso dell’adulto. Il bambino infatti utilizza il disegno a volte per comunicare ciò che a causa di un trauma o semplicemente della scarsa maturità non riesce ad esprimere a parole. Tale comunicazione è spesso pressoché inconsapevole, o meglio non sempre volta alla comunicazione con altri. Il bambino nel disegno cerca di rappresentare il suo mondo interiore, cerca di comprenderlo e di “racchiuderlo” nei limiti del foglio per poterne contenere la complessità. È evidente come in questo caso l’utilizzo del colore sia assai importante: i bambini hanno capacità visive pari a quelle degli adulti, eppure a volte decidono di colorare un oggetto normalmente giallo, con un viola spento. Tali scelte possono a volte rappresentare la mancanza di schemi mentali rigidi e dunque la creatività dell’individuo, a volte invece sottendono un qualche disagio che fa sentire loro il giallo come viola.

Test dell’albero di K. Koch: ha come obiettivo conoscere la personalità del bambino che disegna l’albero

Foto: Test dell’albero di K. Koch: ha come obiettivo conoscere la personalità del bambino che disegna l’albero

A partire dall’uso infantile, e dunque “primitivo” del colore, possiamo intuire come il colore non sia solo un elemento visivo, ma un qualcosa che sentiamo a livello profondo: decidiamo di vestirci di rosso per comunicare aggressività, passionalità e per cercare di attrarre l’attenzione dell’altro, dipingiamo le pareti di casa per sentirci a nostro agio e per calmarci o darci forza dopo una giornata fuori. Mille altri sono gli esempi dell’uso del colore nella vita quotidiana che potrebbero apparire semplici scelte dettate dal gusto estetico personale, ma che in realtà sottendono un modo di percepire noi stessi e il mondo ben definito a seconda della tipologia di personalità.
Il setting diagnostico e terapeutico, in quanto microcosmo all’interno del quale il paziente porta il suo mondo, non è esente dalle influenze del colore: di che colore si veste il paziente? La signora affetta da un disturbo di personalità di che colore ha i capelli? Il paziente che colore attribuisce al suo stato d’animo all’inizio della terapia? E alla fine? All’interno di una terapia ipnotica, se il paziente visualizza immagini durante la trance, di che colore sono? Ma ancora: di che colore si veste il terapeuta? Qual è il colore predominante all’interno dello studio? È una stanza luminosa oppure con una luce fioca? Tutti questi dati forniscono al terapeuta attento importanti indicazioni sullo stato di salute del paziente, sull’immagine che il paziente vuole proporre di sé all’interno del setting, ma anche su eventuali necessità di modellamento del terapeuta sul comportamento del paziente stesso.
Spesso i pazienti affetti da un disturbo di tipo depressivo utilizzano nell’abbigliamento, nel trucco e nell’arredamento delle loro case colori neutri, insipidi, senza vita, il beige, il nero, colori spenti. Spesso a seguito di una terapia ben riuscita sarà possibile osservare modifiche anche in questi aspetti: l’abbigliamento comincerà a tingersi con piccoli tocchi di colore, così come spesso le abitazioni subiscono qualche modifica “colorata”: in un processo ricorsivo così come il colore può essere visto come un termometro del nostro stato d’animo, allo stesso modo il colore stesso può influenzarci in modi inattesi e a volte aiutarci ad accelerare il processo di guarigione. Una sciarpa gialla può rappresentare un inizio di miglioramento, e allo stesso tempo può in effetti rallegrare la persona e chi vi interagisce, che in questo modo potrà a sua volta sentirsi rallegrata dalle reazioni positive e non più distanzianti degli interlocutori.
A volte una sciarpa gialla è solo una sciarpa gialla, ma a volte è qualcosa che riscalda, rallegra e che scioglie le catene del disagio.

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Contatti: marianna.soddu@virgilio.it

 

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